Archeologia

Archeologia a Bari Sardo

Il  territorio di Bari Sardo vanta la presenza di un ricchissimo patrimonio archeologico risalente  sia al periodo nuragico che prenuragico. Le più antiche testimonianze risalgono al neolitico, con la presenza di numerose domus de janas nelle cui vicinanze spesso si trovano isolate delle macine scavate nel granito (cuvettes). Ben più rappresentato è il periodo nuragico che ci ha lasciato numerosi nuraghi sparsi in tutto il territorio e maggiormente concentrati nelle alture che costeggiano il corso d'acqua più importante, il Riu Mannu, e sull'altopiano di Teccu.

Purtroppo non tutti i siti archeologici sono facilmente raggiungibili e fruibili, solo alcuni possono essere visitati dopo una breve passeggiata a piedi.



La necropoli ipogeica di Pizzu'e Monti è costituita da due domus de janas, in buono stato di conservazione, scavate su un  affioramento di porfido rosso. La prima domus, situata a 109 metri sul livello del mare, è costituita da un'anticella e da tre celle a sviluppo longitudinale mentre la seconda, situata poco più sopra è una domus monocellulare realizzata con una lavorazione accurata.

La splendida necropoli ipogeica di Funtana Su Rettore è situata nell'omonima località sulle colline di Su Pranu.  È costituita da tre domus de janas  bicellulari, in buono stato di conservazione, che si sviluppano in sopraelevazione dall'esterno verso l'interno. Gli ipogei si aprono a 234 metri sul livello del mare su una ripida parete porfirica.






Il terzo sito visitabile è il nuraghe Sellersu, situato sull'altopiano di Teccu in una posizione strategica che domina tutta la baia di Cea e che premette a chi vi si reca di godere di uno splendido paesaggio. Il monumento, costruito in basalto, si trova in discreto stato di conservazione ed è costituito da una torre principale a pianta circolare, una torre addossata a Nord-Ovest, una struttura d'accesso, e  una probabile torre a Sud/Sud-Ovest.

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